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La dott.ssa Santoro racconta come proteggersi.

Esporsi ai primi raggi del sole svolge un’azione antidepressiva che stimola il buon umore. Non solo, favorisce la sintesi della vitamina D, la sudorazione e quindi l’eliminazione di tossine, rilascia sostanze antiossidanti e protettive, dona beneficio alla pelle e ha un’azione antibatterica.

Esiste, però, il rovescio della medaglia: tutti questi aspetti positivi, infatti, sono controbilanciati dagli effetti negativi provocati dall’eccessiva esposizione al sole. Ripetute esposizioni senza precauzioni possono causare una serie di eventi, come per esempio il fotoinvecchiamento.

Purtroppo sono ancora molte le persone che ignorano gli effetti negativi dell’esposizione ai raggi UV senza le dovute precauzioni.

Nonostante la cute sia geneticamente capace di resistere ai raggi solari, innescando difese naturali come la produzione di melanina, l’ispessimento dell’epidermide, l’azione enzimatica e di sostanze antiossidanti contro i radicali liberi, questi sistemi fisiologici non risultano essere sufficienti a proteggerci completamente dai danni causati dal sole. Risulta perciò necessaria l’applicazione ripetuta e accurata della protezione solare. Per capire come esporsi bene al sole, ascoltiamo i consigli della dottoressa Lucy Santoro, collaboratrice della Farmacia Migali di Lecce ed esperta in dermocosmesi.

Dottoressa Santoro, come scegliere il fattore di protezione più adatto alla nostra pelle?

Occorre tenere conto del proprio fototipo, grazie al quale possiamo determinare il tipo di pelle in funzione della sua sensibilità all’esposizione solare: lo si può stabilire grazie all’aiuto del farmacista o del proprio dermatologo. Una fotoprotezione efficace è quella in grado di proteggere da raggi UVA e UVB, senza sottovalutare poi la combinazione tra raggi solari e inquinamento atmosferico: prodotti più performanti, oggi, contengono infatti principi attivi che difendono la pelle anche dai microinquinanti atmosferici, causa di reazioni ossidative della pelle. Inoltre, è fondamentale ripetere più volte l’applicazione dei filtri e coprire tutta la superficie cutanea. E non dimentichiamo che i solari scaduti sono totalmente inefficaci! Per controllarne la durata, occorre leggere il PAO, sigla che troviamo sulle confezioni e che indica la validità del prodotto in seguito all’apertura del flacone.

Quali sono i danni causati da una scorretta esposizione ai raggi solari?

Le ripetute esposizioni senza precauzioni possono causare varie problematiche. A partire dal fotoinvecchiamento, quando le radiazioni, in particolare le UVA, vanno ad alterare la morfologia della cute, che apparirà così più secca, poco elastica, ispessita e con rughe profonde.

Il troppo sole può determinare il melasma, ovverosia un’iperpigmentazione caratterizzata da macchie marroni e di altro colore che colpiscono le aree più esposte al sole. Ne sono affette principalmente le donne adulte, dal fenotipo scuro e che vivono in aree geografiche molto assolate. Il melasma tende a svilupparsi nelle donne durante la loro vita riproduttiva e ha un impatto significativo sulla qualità della vita e sull’autostima; tuttavia, se ne possono attenuare gli effetti con cosmetici schiarenti oppure rivolgendosi a un medico specializzato in Medicina Estetica.

Le radiazioni solari attivano, inoltre, la sintesi di radicali liberi, molecole instabili che innescano reazioni a catena, coinvolgendo altre molecole e rendendole a loro volta instabili. Questo fenomeno è noto come stress ossidativo e ha come bersaglio principale il Dna, i lipidi e le proteine. Le nostre cellule possiedono meccanismi enzimatici capaci di contrastare il propagarsi dello stress, ma a volte vengono superate le normali difese dell’organismo e perciò risulta necessario integrare con una dieta a base di prodotti con azione antiossidante. Ancora, una eccessiva esposizione può far insorgere un eritema, caratterizzato da arrossamento della cute accompagnato da bruciore che esordisce a 12-14 ore di distanza e può presentarsi con la comparsa di papule o vescicole. Esporsi al sole durante una terapia farmacologica o dopo aver applicato cosmetici con ingredienti fotosensibilizzanti, come oli essenziali, AHA e BHA (alfa e beta idrossiacidi) e retinolo, oppure profumo e make up, può provocare anche reazioni di fototossicità o fotosensibilità. In ultimo i tumori cutanei. Abusare del sole, negli anni, può portare alla spiacevole comparsa di melanomi, carcinomi basocellulari e spinocellulari.

Come proteggersi dal sole in maniera adeguata?

Finché la melanina, alla quale si deve la tanto amata tintarella, non ha raggiunto una quantità sufficiente, il rischio di scottature e danni a lunga scadenza è molto alto. È necessario quindi adoperare alcune precazioni quali esporsi al sole in maniera graduale, impiegare prodotti solari adeguati, evitare l’esposizione nelle ore più calde (ossia tra le 12 e le 16) soprattutto per i più piccoli, proteggere gli occhi con lenti che schermino i raggi UVA e UVB, sospendere l’esposizione in caso di arrossamento, prurito e bruciore, usare i filtri protettivi di massimo livello per i bambini e far loro indossare un cappellino, onde evitare insolazioni. Le scottature solari riportate nei primi anni di vita, infatti, sono i maggiori fattori di rischio per il successivo sviluppo di melanomi.

Anche i capelli possono essere danneggiati dall’esposizione ai raggi solari? 

Il sole può danneggiare anche i capelli, ma l’entità del danno non è assolutamente paragonabile con quello che può accadere alla cute. I capelli sono infatti una protezione e i danni sono di natura esclusivamente estetica. I radicali liberi colpiscono le proteine del capello, alterando il fusto e la melanina, per questo si schiariscono al sole. La salsedine e i ripetuti lavaggi li rendono più secchi e sfibrati. Sono perciò consigliati termoprotettori e oli solari prima dell’esposizione e l’utilizzo di maschere e impacchi nutrienti per dare consistenza e morbidità alle lunghezze.

E chi ha appena effettuato un tatuaggio?

Anche chi ha tatuaggi e cicatrici deve proteggersi. Se il tatuaggio è recente, è meglio star lontano dal sole per 3-4 settimane. Le cicatrici, poi, sono più sensibili rispetto alla pelle normale, perciò occorre proteggerle con un fattore di protezione elevato.